NO AL TRATTATO ITALIA-LIBIA: APPELLO AI SENATORI ITALIANI CONTRO LE DEPORTAZIONI E LE VIOLENZE A DANNO DEI MIGRANTI AFRICANI IN LIBIA
“Come un uomo sulla terra” che autori e produzione hanno deciso di mettere in onda via web sul sito del film.
Il documentario raccoglie per la prima volta le testimonianze dirette degli uomini e delle donne africane che da oltre tre anni stanno vivendo sulla loro pelle le violenti conseguenze degli accordi tra Italia e Libia per fermare i flussi di immigrazione verso l’Europa. Migliaia di persone vengono arrestate, detenute, deportate e torturate nei centri di detenzione in Libia, voluti e sostenuti dal nostro Paese per bloccare i migranti prima di Lampedusa. Una realtà dolorosa e vergognosa che pochissimi politici e giornalisti hanno avuto sino ad oggi il coraggio di indagare e denunciare. Una realtà che secondo noi merita invece un forte esame di coscienza e di responsabilità da parte della società italiana tutta, a partire proprio dalla sua classe politica, chiamata oggi più che mai a fermare l’ondata di razzismo e demagogia che alimenta paure e ignoranza per favorire scelte di politica securitaria del tutto noncuranti delle ingiustizie, delle violenze e delle discriminazione che da esse derivano.
Ci auguriamo pertanto che questo momento di visibilità possa essere un primo passo perché si apra un confronto serio, lungo e responsabile rispetto a questi temi, affinché si possa il prima possibile intervenire per tutelare i diritti e le vite di migliaia di uomini, donne e bambini ancora bloccati in Libia e si rivedano radicalmente gli accordi con Tripoli e con gli altri Paesi di transito mettendo in primo piano il necessario rispetto dei diritti umani dei migranti africani oggi vittime delle misure di controllo e di detenzione.
In particolare si chiede di:
- Riprendere e sostenere con forza il percorso dell’interrogazione parlamentare già presentata dall’on. Villecco Calipari in Commissione Affari Esteri della Camera, ma ancora priva di risposte da parte del Governo.
- Sostenere la proposta dei firmatari dell’Interrogazione di organizzare una presentazione di COME UN UOMO SULLA TERRA al Parlamento Italiano
- Sostenere la petizione lanciata dagli autori e dalla produzione del film (con la collaborazione di Fortress Europe e Nigrizia) affinché si arrivi presto ad una missione d’inchiesta europea sulla situazione libica.
Siamo convinti che questa occasione possa costituire l’inizio di un più ampio coinvolgimento nel percorso di responsabilità e di civiltà che stanno alla base della produzione di COME UN UOMO SULLA TERRA, un percorso che potrà partire anche dal confronto con le decine di realtà della società italiana che in queste settimane ha sostenuto e continua a sostenere la diffusione del documentario in tutto il Paese, condividendone l’importanza e il valore del messaggio.
Nel film i protagonisti raccontano di
essere stati deportati in Container. Non ci credete?
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Leggete i reportage di FORTRESS EUROPE sulle detenzioni in Libia
quello da Misratah ed quello nuovo da Sebah
Il 3 febbraio si apre al Senato la discussione per l’approvazione del Trattato Italia-Libia. Con questo appello si vuole rilanciare la petizione contro le deportazioni dei migranti in Libia, promossa dagli autori del film e dall’osservatorio FORTRESS EUROPE già da oltre 2500 persone.
Perché NO al Trattato?
Nel Trattato Italia-Libia non è previsto per il governo di Gheddafi alcun obbligo concreto e verificabile di accoglienza, di tutela del diritto d’asilo, di rispetto della dignità umana: la Libia semplicemente li deve “fermare”, non importa come. Questa direzione non fa altro che confermare la riduzione dei migranti a “strumento politico” di cui poter liberamente predisporre. Gheddafi potrà continuare ad utilizzare i flussi di migranti come strumento di pressione per accrescere il suo potere contrattuale con l’Italia e l’Europa. I migranti, tra i quali vi sono anche molte donne e minori, continueranno a rischiare la vita, tanto nelle carceri, nei container e nei centri della polizia libica, quanto nel deserto e nel mare, che saranno spinti ancor più ad attraversare proprio a causa delle violenze da parte della polizia libica stessa.
In Libia si compiono continue violazioni dei diritti umani fondamentali: arresti indiscriminati, violenze, deportazioni di massa, torture, connivenze tra polizia e trafficanti. Ai migranti, molti dei quali in fuga da paesi in guerra o dittatoriali come Etiopia, Sudan, Eritrea, Somalia, non è garantito alcun diritto, a partire proprio da quelli di asilo e di protezione umanitaria, perché la Libia semplicemente non ha mai aderito alla Convenzione di Ginevra. Per questo alla Libia non può essere affidato con tanta noncuranza e superficialità il compito di “fermare i migranti”. Chiediamo pertanto che nella discussione al Senato sul Trattato si tenga presente quanto richiesto nella petizione, dove le centinaia di firmatari chiedono che Parlamento Italiano ed Europeo, insieme a Governo Italiano, CE e a UNHCR promuovano:
1. Una commissione di inchiesta internazionale e indipendente sulle modalità di controllo dei flussi migratori in Libia anche in seguito agli accordi bilaterali con il Governo Italiano.
2. L’avvio rapido, vista l’emergenza della situazione, di una missione internazionale umanitaria in Libia per verificare la condizione delle persone detenute nelle carceri e nei centri di detenzione per stranieri.
Firmatari dell’appello:
Dario Fo, Marco Paolini, Ascanio Celestini, Franca Rame, Marco Baliani, Gad Lerner, Emanuele Crialese, Erri De Luca, Felice Laudadio, Fausto Paravidino, Francesco Munzi, Goffredo Fofi, Francesca Comencini, Giuseppe Cederna, Luca Bigazzi, Maddalena Bolognini, Giorgio Gosetti, Gianfranco Pannone, Giovanni Piperno, Giovanna Taviani, Alessandro Rizzo, Andrea Segre, Dagmawi Yimer, Riccardo Biadene, Stefano Liberti, Marco Carsetti, Alessandro Triulzi, Gabriele Del Grande, Igiaba Sciego ed altri 2500 firmatari da Italia, Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Tunisia, Marocco, Senegal, Mali e altri paesi.
Per informazioni e per firmare la petizione:
http://comeunuomosullaterra.blogspot.com.
Post precedenti:
Come un uomo sulla terra 2.
Come un uomo sulla terra.
Diffondete la notizia e firmate la petizione